L’ingegner Mario Almondo è COO della Global Business Unit Brembo Performance dal 2017, dopo aver ricoperto per alcuni anni il ruolo di presidente e amministratore delegato del gruppo Brembo in Cina Far East.
Vanta una prestigiosa carriera in Ferrari dove è stato COO, Executive Senior Vice President Head of Quality, Executive Senior Vice President Head of Human Recourses and Organisation, Executive Senior Vice President COO e Technical Director in Formula 1. È stato l’ultimo direttore tecnico a vincere un campionato mondiale nel 2007 con Kimi Raikkonen e Felipe Massa. Dal 2018 è membro della Commissione Sicurezza FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile).
Qual è la tua migliore qualità che ti riconosci?
La tenacia.
Quali valori ti riconoscono i tuoi collaboratori?
Penso la tenacia e il fatto di essere una persona che non si accontenta mai, ma cerca sempre di vedere sempre il lato positivo e stimolante delle situazioni che affrontiamo. Mi riconoscono anche come esempio e fonte d’ispirazione.
Cosa ti motiva ad agire quotidianamente?
Le sfide.
La possibilità di raggiungere obiettivi sempre nuovi e diversi.
Come coltivi rapporti di qualità e di fiducia con le persone che conosci e con cui collabori?
Essendo me stesso. Non adotto strategie particolari o comportamenti artificiali.
Credo si debba essere sempre corretti e sinceri se si vuole che quello che si dice venga capito e applicato.
Come vengono incentivati i clienti a diventare referenti attivi della azienda in cui operi?
Se i comportamenti sono guidati da principi e valori corretti, se il detto e l’agito coincidono e se c’è coerenza di fondo nel modo in cui si raggiungono dei risultati il passaparola viene da sé.
Perché un cliente promuova un’azienda con il passaparola sono necessarie alcune condizioni: in primo luogo deve aver ricevuto un risultato, deve credere nel modo di lavorare dell’azienda e deve riconoscerle dei valori e coerenza.
Come si crea un network di contatti?
Dobbiamo essere consapevoli che creare un network costa fatica, impegno, costanza. Non basta fare gli auguri a Natale o inviare un’email a quattro persone. Devi entrare in contatto con più persone e mantenere questa relazione nel tempo. Non puoi aspettare che gli altri ti contattano, devi essere proattivo.
Quali consigli daresti a tuo figlio se decidesse di intraprendere la tua professione?
Gli direi che se vuole riuscire in quello che fa deve essere coerente, avere spirito di sacrificio e voglia di essere l’ultimo a mollare.
Bisogna essere tenaci, volitivi, applicare i propri valori positivi e pensare che ciò che dai prima o poi ti torna indietro in accezione positiva. A mio figlio direi che deve essere il primo a donare e non aspettare che siano gli altri a farlo.
In quest’ottica la generosità può essere vista anche come una forma estrema di egoismo. Perché se uno si comporta in modo generoso, mette impegno e spirito di sacrificio nelle cose che fa, alla fine dei conti potrà avere un credito. Non sappiamo esattamente come, dove e quando, ma sono convinto che questo comportamento alla fine generi un risultato positivo e produca del valore per chi lo adotta.