È una delle donne più potenti del network marketing. La donna italiana che guadagna di più nel settore: oltre oltre 6 milioni di dollari l’anno con più di un milione di persone in downline.
Nata a Milano, ha studiato a Londra e si è laureata in America dove ha conosciuto il suo primo marito. Per un po’ è stata la grande donna dietro un grande uomo. Ha deciso di non lavorare per stare accanto al marito impegnato a fare carriera e prendersi cura dei 3 figli. Il primo figlio è nato a Miami, il secondo ad Oxford, il terzo a Lisbona. Quando, dopo il divorzio, si è ritrovata sola e senza alimenti ha deciso di accettare la sfida del network marketing.
L’entusiasmo contagioso le ha permesso di scalare il piano compensi fino a conquistare la qualifica di Double Diamond (la più alta in Europa) in Jeunesse, multinazionale che si occupa di integratori alimentari e prodotti per il benessere e la cura del corpo, classificata fra le prime 20 aziende nella vendita diretta in USA e in Italia.
Oggi Stefania vive a Dubai con i figli e il marito Danien Feier, Triple Diamond Director In Jeunesse e speaker molto noto a livello mondiale.
Qual è la tua migliore qualità?
L’energia naturale. Da bambina mi chiamavano Tornado o Duracel. Sono sempre stata travolgente.
Decidevo io che giochi fare, dove andare in vacanza…
Io credo che i soldi seguano l’energia.
Cosa ti motiva ad agire quotidianamente?
Impattare positivamente sulla vita degli altri e aiutarli.
Ho iniziato a fare network marketing per un motivo egoistico: all’inizio il mio perché era mantenere me stessa e i miei figli, poi il perché è diventato il riscatto e il riconoscimento. Oggi so che con il mio lavoro non cambio solo la mia vita ma anche quella degli altri. Questa è la mia missione.
Sono una persona di fede, sono appassionata della parola di Dio e Gesù. E credo che l’uomo sia stato creato da Dio per aiutare gli altri.
Amo il mio lavoro anche per questo, perché è un business di relazioni. Creare relazioni è una cosa che mi viene naturale. In passato parlavo tanto ma ascoltavo poco. Poi ho imparato ad ascoltare e ho scoperto che più ascolto, più riesco a comprendere le persone e quindi ad aiutarle.
Quali sono le qualità che ti riconoscono gli altri?
Le persone mi riconoscono come una persona vera e autentica (a volte lo sono troppo).
I miei clienti e distributori sanno che se consiglio un prodotto, lo faccio perché io stessa lo uso e apprezzo. E sanno anche che io ci sono, non li abbandono.
Qualche giorno fa un mio leader mi ha scritto: “La cosa più bella è che ci sei e ci sei sempre stata”.
E questo mi riempie di gioia e orgoglio.
Un’altra cosa che mi dicono spesso è che porto luce. Questo perché sono una persona che ha sempre cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno anche nei momenti più difficili e bui.
Come conquisti e coltivi la fiducia delle persone?
La mia storia è fonte di ispirazione. Quando la racconto (e non solo) le persone sentono il mio entusiasmo e la mia energia.
Molti mi dicono: “Tu hai creduto in me ancor prima che lo facessi io”.
Tra i miei collaboratori ci sono ex architetti, insegnanti, professionisti. A tutti loro dico semplicemente: “Se ce l’ho fatta io che non ho mai lavorato prima, ce la puoi fare anche tu”.
Una leva importante per alimentare la fiducia è il riconoscimento, spesso usato nel network marketing.
Io ho raggiunto uno dei traguardi più importanti a internazionale e le persone conoscono già la mia storia. Per questo spesso intervisto altre persone del mio team su facebook. Questo li fa sentire importanti e li aiuto anche ad aumentare il loro numero di follower.
Inoltre per mantenere la fiducia bisogna essere veri, autentici e non fare gossip.
La lealtà è uno dei valori principali della mia rete.
Io amo anche dire che uniti si vince. Ciò crea una community che fa la differenza.
Alcune persone non sono entrate nel mio team perché volevano guadagnare di più, ma perché erano spinte dal bisogno di far parte di un gruppo. Alimentare il senso di appartenenza è importante.
Non a caso il nostro team si chiama “Unity global”.
Come si generano referenze di qualità?
La mia azienda non fa pubblicità, vive di passaparola. E il passaparola di qualità si attiva innanzitutto con i prodotti giusti, un giusto piano compensi e una leadership giusta.
Posso anche essere brava come venditrice, ma se il prodotto non è valido poi le persone, a lungo andare, non comprano, ma soprattutto non innescano il passaparola.
E serve con un sistema semplice e duplicabile. Quando entri in Juenesse non devi inventare la ruota. Ci sono tre semplici passi da seguire, passi che funzionano perché sono stati già collaudati da altri.
Immagino che tu incontri quotidianamente persone che manifestano paure e preoccupazioni nel promuovere l’azienda. Come rispondi?
La maggior parte delle persone pensa che il network marketing sia una fregatura.
E io li capisco, perché io ho avuto le stesse preoccupazioni all’inizio. Comprendere è il primo passo, poi bisogna spiegare con pazienza la verità.
Io non punto mai a convincere le persone, voglio che razionalmente prendano la decisione che cambierà in meglio la loro vita.
Cerco di far capire che i network marketing non è un lavoro di serie B, ma il business del futuro e il fatto che lo dicano anche Robert Kijosaki, Richard Branson e molti altri imprenditori di successo fa sentire le persone orgogliose di fare network marketing.
Qual è la tua ricetta per il successo?
Duro lavoro, azione massiccia e perseveranza.
Non posso dire di avere una vita equilibrata. Ma in fondo non esistono veri equilibri.
Cosa consiglieresti ai tuoi figli se volessero fare il tuo lavoro?
Consiglierei di partire da zero e fare la sua strada, di copiare quello che ha visto fare a noi. I nostri figli hanno visto quanta fatica e quanto sacrificio abbiamo fatto io e Danien per raggiungere certi risultati. Ma ne è valsa la pena perché questo business dà anche tanta crescita personale.
3 aggettivi con cui vuoi essere ricordata
Vorrei essere ricordata come donna di fede e principi, una persona che si è messa al servizio degli altri, ha ispirato e aiutato tante persone a impattare la loro vita non solo economicamente.
Se incontrassi la Stefania del passato, quella agli inizi di carriera cosa suggeriresti?
Le suggerirei di pensare più in grande, di crederci perché i piani del Signore sono più grandi dei nostri.
All’inizio il mio sogno era guadagnare 10 mila euro al mese. Con mia grande sorpresa mi sono ritrovata a guadagnarne molti di più.
Ricordo che il mio mentore all’inizio mi diceva: “Dopo aver pregato ascolta la canzone Eyes of the tiger” e ripeti: “ce la posso fare”. Io mi sentivo stupida.
Otto anni dopo sono andata a Las Vegas per parlare davanti a 150 mila persone. Quando sono scesa dal palco è saluto Silvester Stallone che ha parlato di Rocky. E nella mia testa ho sentito le note di “Eyes of tiger”.
Il network è più che business, è via di affermazione e crescita personale.
Se vuoi conoscere meglio Stefania Logatto puoi
visitare il sito stefanialogatto.com , il suo profilo Instagram (con oltre 408 mila follower!) e il canale Youtube.
Alcuni passi di questa intervista sono stati preziosi per la scrittura del mio libro L’alchimia del passaparola.